Tradizioni locali - "La Štorie" | |||||
del
Gruppo dei Cantastorie di Vasto, in auge dal 1995, diretto dal poeta dialettale vastese Fernando D'Annunzio: |
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Personaggi:
F.
D'Annunzio
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1995 (1a) |
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Gruppo folckloristico di Sant'Antonio Abate (parrocchia della Madonna del Sabato Santo) dal 1995 interpreta ogni anno la "Štorie" di Carnevale |
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L’unica
tradizione carnascialesca che ancora oggi resiste a Vasto è il canto de “La Štorie”. Grazie al poeta vastese Fernando D’Annunzio, dal 1995 il canto tradizionale viene riproposto anno dopo anno nelle piazze vastesi, raggiungendo nel 2014 l'invidiabile traguardo delle venti edizioni. A dieci anni di distanza dalla prima pubblicazione, dal titolo "Ogne anne ‘na Štorie" - pregievole volumetto contenente le dieci storie (dal 1995 al 2004), per festeggiare il decennale della tradizione carnascialesca vastese - Fernando D’Annunzio ha deciso di dare alle stampe l'intera raccolta di testi, che rappresentano, a ragione, un vero patrimonio per la città, per tutti i cultori delle tradizioni popolari vastesi e per gli appassionati della bella parlatura paesana. Un volume che racconta, con toni delicati e ironici, uno spaccato di vita quotidiana, quasi un ideale diario lungo vent’anni, dove il lettore viene accompagnato e invitato a riflettere sulle principali vicende che, nel bene o nel male, hanno segnato parte della propria vita. Ecco il nuovo lavoro editoriale: La Štorie - Editore Il Torcoliere - Vasto - 2014. Prezioso ed elegante volumetto della tradizione carnascialesca vastese che raccoglie le venti storie (dal 1995 al 2014). Versi dialettali sempre cantati dal Coro del Circolo Socio Culturale Sant'Antonio Abate di Vasto operante in seno alla Parrocchia di Santa Maria del Sabato Santo, nel periodo di |
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Carnevale, che raccontano,
spesso in chiave satirica, scherzosa e caricaturale, eventi e personaggi che hanno caratterizzato l'anno trascorso, da un Carnevale all'altro. “La Štorie” è una sintesi dei principali avvenimenti partendo da quelli a livello mondiale e nazionale, fino a giungere a quelli locali, attingendo soprattutto dalla classe politica, che non manca mai ogni anno di fornire spunti interessanti, il tutto condito con po’ di pepe per rendere il piatto più gradevole e saporito. Oltre a le storie sono riportate nel volume anche le altre tradizioni carnascialesche vastesi di un tempo come “il Carnevale morto”, “il Ballo muto (lu Bballe mîte)”, e “la Cavallerejje”, che ormai appartengono al passato e la sfilata dei carri allegorici che da alcuni anni non viene più organizzata. Il volume è anche molto ricco di materiale fotografico e approfondimenti storici sul "Carnevale nell'antica tradizione vastese" grazie alla preziosa collaborazione di Pasquale Spadaccini e Beniamino Fiore, due carissimi amici di Fernando e miei che si dedicano con passione a ricerche storiche e collezionano documenti che riguardano la nostra Vasto. febbraio
2014, M. S. |
Il
libro "La Štorie"
(Raccolta 1995 - 2014) di Fernando D'Annunzio 2014 - Il Torcoliere - Via Madonna dell’Asilo, 92 - Vasto |
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dalla
Prefazione, a cura di Giuseppe Tagliente A Fernando D'Annunzio va riconosciuto il grande merito di aver tratto dall'oblio del tempo la Štoria, l'antica tradizione vastese di raccontare in versi nel giorno di Carnevale le vicende dell'anno appena chiuso. Ha iniziato a farlo vent'anni orsono riuscendo subito a suscitare un interesse crescente che gli ha permesso di sommare altrettanti componimenti, raccolti adesso in questo prezioso ed elegante volumetto, attraverso i quali è possìbile ripercorrere gli avvenimenti più salienti di questi quattro lustri e che rappresenta nel suo insieme un'originarissima panoramica storica in cui fatti e fatterelli paesani si miscelano in maniera gustosissima ad episodi di maggiore eco e portata. La tecnica è quella consueta del castigat ridendo mores: un richiamo rapido alla vicenda cogliendone possibilmente gli aspetti più grotteschi e quindi il commento sarcastico in una battuta secca, šcattàte, com'è nell'indole dei vastesi ai quali Iddio (chissà perché) non ha dato il dono dell'umorismo all'inglese. Le Štorie di D'Annunzio, amusements occasionali che affiancano la sua produzione più autenticamente lirica in vernacolo vastese ed abruzzese sulla quale varrà la pena di spendere un commento in altra sede, sono un autentico concentrato di cultura popolare scaturita più che ispirata dai canti della vigilia della Quaresima, quando al comandamento del carmen levare e della penitenza dei quaranta giorni si facevano precedere momenti di festa improntati alla burla, alla caricatura, al dileggio, alla battuta salace, al rovesciamento dei ruoli, alla mascherata, culminanti con il rito propiziatorio dell'incendio del fantoccio di Re Carnevale. Leggerle e ancor più meditarle non potrà che far del bene ed in qualsiasi periodo dell'anno, mi permetto aggiungere, perché ormai "quaresimale" è purtroppo diventata l'età in cui viviamo. |
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dalla
Premessa di Fernando D'Annnzio
L'amore
per la mia città e la passione per il dialetto e per le tradizioni
locali mi hanno spinto venti anni fa (era il 1995) a cimentarmi nella
composizione de "La Štorie", riportando in vita
una tradizione carnascialesca tutta vastese che da circa un decennio
si era interrotta, poiché nessuno dopo il compianto Nicola Giangrande,
si era avventurato nella stesura dei versi che nel periodo di Carnevale vengono cantati per raccontare, spesso in chiave scherzosa, gli avvenimenti
di ogni anno che trascorre.
Fu l'amico Carmine D'Ermilio a propormi di riprendere questa bellissima tradizione. Mi lasciai convincere e, dopo un titubante inizio, forte anche del successo riscosso in occasione dell'esordio, mi sono immerso in questa avventura e oggi sono contento e soddisfatto di aver raggiunto il bel traguardo delle venti edizioni. Venti edizioni de "La Štorie" si traducono in circa 400 strofe, che si traducono a loro volta in circa 3600 versi... Un "poema"! Per il desiderio di lasciare agli amanti delle tradizioni e alle generazioni future una traccia delle "Štorie" composte dal 1995 a oggi, ho ritenuto fosse cosa buona pubblicare questa raccolta che spero possa essere di gradimento a chi la leggerà. Invito chi si appresta a leggere queste composizioni a non arrendersi alla minima difficoltà che è normale incontrare quando si ha a che fare con il dialetto; un minimo di impegno è necessario, l'importante è leggere così come è scritto, facendo molta attenzione alle accentazioni. Rileggendo le edizioni de "La Štorie" contenute in questo libro, è possibile ripercorrere cronologicamente ed anche in maniera spassosa i fatti e le vicende di questo ultimo ventennio, avendo anche la possibilità di notare, nonostante il tempo trascorso, argomenti ancora molto attuali e problemi della nostra Italia e della nostra Vasto che non hanno ancora trovato soluzione. Nel rileggere le venti "Štorie" noterete che mi sono sempre espresso al plurale per dar voce alla gente comune, trattando argomenti di dominio pubblico e cercando di "pepare" o caricaturare dove possibile. Mi sono sforzato di non essere di parte e di non arrecare offesa ad alcuno e se in ciò non sono sempre riuscito me ne scuso; è anche vero che questa tradizione è certamente nata in epoca in cui il "popolino" era sottomesso ai "signori" e ai "padroni" e solamente a Carnevale usufruiva di una tacita concessione per prendersela, in maniera scherzosa, con la classe padronale. Oltre alla raccolta delle venti edizioni de "La Štorie", ho voluto dedicare parte di questo lavoro editoriale alle altre tradizioni carnevalesche vastesi che ormai appartengono al passato e che spero possano essere riprese con l'intento di arrestare il continuo impoverimento del patrimonio ricreativo-culturale della nostra città. Per gli approfondimenti storici e per il materiale fotografico mi sono avvalso della preziosa collaborazione di Pasquale Spadaccini e Beniamino Fiore, due carissimi amici che si dedicano con passione a ricerche storiche e collezionano documenti che riguardano la nostra Vasto. febbraio
2014, M. S. |
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