Mestieri Antichi di Vasto: | |
Lu Ferràre (Il Fabbro) | |
Mestiere
duro, pesante come pochi quello del fabbro, esercitato per lo più, come nell'antro del dio Vulcano, in spelonche buie, appena illuminate dal riverbero della forgia e del ferro incandescente. Mastre Miccalìcce, al secolo Michele Celenza, che vediamo nella foto con il figlio Liborio, era uno dei più bravi artigiani del ferro e sotto le sue mani possenti ed incallite il metallo si piegava docile fino ad assumere le forme più svariate. Ricordiamo tra i fabbri Ciaccarille, Marcillîne, Briole, Frascarelle e Sandatille. |
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da "Lunarie de lu Uašte"
- ed. 2004 |
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L'artigianato:
mestieri che cambiano, mestieri che scompaiono
Nelle antiche corporazioni
artigianali il mestiere del fabbro-ferraio era collocato tra i più
duri, Il Fabbro legati sempre alla forza e al disagio ambientali. Poi, con il passare dei tempi, questa dura attività artigianale ha trovato le sue ramificazioni in settori analoghi aventi a che fare sempre con il metallo. Molti fabbri sono diventati maniscalchi, stagnini, idraulici e ferraioli, mentre negli ultimi decenni i fabbri-ferrai più bravi hanno saputo dare al loro lavoro un'impronta artistica lavorando il ferro battuto e nobilitando con prodotti prestigiosi un'attività lavorativa tenuta in scarsa considerazione. I mutamenti tecnologici hanno toccato, e non poteva essere altrimenti, anche quest'antica attività lavorativa del ferro. La saldatura ha sostituito la battitura del ferro incandescente, lo stampaggio ha occupato il posto della lavorazione a mano, ma quando c'è da trasformare una verga di ferro in un cosiddetto "pezzo d'opera" ci vuole il fuoco, quello stesso che nell'antica mitologia faceva ravvisare la figura del fabbro con la forza bruta. Sono scomparse le forge alimentate con il vecchio mantice, faticoso e sbuffante, e sono arrivate quelle elettriche per far ardere il carbone che rende incandescente la materia da lavorare. Per la lavorazione di quest'ultimo si usano ancora incudine e martello: è perciò indispensabile una buona dose di forza delle braccia, non esclusa la presenza di un certo ritmo nella battitura specialmente quando quest'ultima è effettuata alternativamente da due artigiani. Fonte:
libro "Palmoli - Ch, I colori del tempo" di Maurizio
Monaldi - stampato nell'agosto 2000 - Ed. Tabula fati - Chieti |
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