Poeti e Scrittori scomparsi di Vasto | |
Giuseppe Perrozzi | |
(Vasto, 11 novembre 1899 - Vasto, 8 maggio 1973) | |
Uno dei grandi poeti dialettali di Vasto | |
"Cantore della sua terra, fu appassionato della più bella tradizione lirica vastese; ne divenne cultore raffinato, cantandone l'essenza spirituale con trasporto "poetico ricco di inesauribile versatilità" |
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Lucia Borghi, moglie | Poesia e Prosa | Ricordi: La Marina | Frana: Mare e Tterre |
Giuseppe Perrozzi grande poeta dialettale
L’11
novembre del 1899, da Vincenzo e Clotilde Anelli, nasceva a Vasto Giuseppe
Perrozzi, uno degli ultimi autentici poeti della nostra tradizione popolare. Appartenente alla classe ’99, Giuseppe Perrozzi, nel 1918, poco più che diciottenne, abbandona gli studi per arruolarsi volontariamente nell’esercito. Il 18 aprile viene inviato al fronte sul Grappa, dove vi rimane fino alla vittoria, annotando scrupolosamente tutte le vicende, pubblicate nel 1974 nell’autobiografico "Diario di Guerra: sul Grappa nel 1918"."Giuseppe Perrozzi", si legge in un articolo del 1966: "in
questi anni del dopoguerra, nel ritorno al suo paese che gli dette i
natali, forse un po’ deluso ed un po’ amareggiato come tutti coloro i quali hanno creduto in buona fede ad una visione di un’Italia migliore, si è rifugiato nella poesia, nella tradizione, nella storia semplice e suggestiva della sua terra ed è diventato poeta dialettale di una certa tempra, a giudicare dalla sua vasta produzione poetica e dal giudizio veramente favorevole di eminenti cultori in dialettologia. Le sue poesie non hanno alcunché di artificioso e rispecchiano forse per questo, meglio di altre, la voce genuina della nostra gente che nel sangue porta la tradizione di una vena scanzonata e mordace, un po’ burbera ed un po’ faceta". |
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Nel 1930, con delibera municipale, viene nominato "Applicato
di Segreteria" presso il Comune di Vasto, con uno stipendio di organico di L. 6.000 annui e nel maggio del 1931, viene nominato archivista con le funzioni di capo della ripartizione del 5° settore, comprendente Stato Civile, Leva, Anagrafe e Statistica. Si iscrive alla Facoltà di Medicina prima a Roma e poi a Bologna senza terminare gli studi. Si sposa con la ravennate Lucia Borghi, pittrice molto |
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apprezzata (magistrale
nella interpretazione di paesaggi e
nature morte, nella ritrattistica
classica ed efficace nel cogliere le recondite espressioni della figuratività). Nel 1940 parte volontario e presta servizio nella zona di Venezia. Tornato a Vasto apre una piccola agenzia di viaggi e inizia un fertile periodo di produzione poetica dialettale. Nel 1969 ha curato la pubblicazione "Luigi Anelli, nella vita e nelle opere", suo zio, con la raccolta completa delle opere dialettali ed è stato uno dei principali promotori per l’erezione di un busto in suo onore nella villa comunale (purtroppo, trafugato negli anni ‘90). Giuseppe Perrozzi è stato anche attento giornalista, cresciuto all’ombra di Espedito Ferrara, con cui ha condiviso la pubblicazione del periodico Histonium. Chiudiamo con un breve ricordo d’infanzia, scritto dal Perrozzi per una pubblicazione "Vasto 1966", dove ci descrive la Marina dei primi anni del Novecento: |
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Stabilimento
La Sirena |
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"Quando
bambino scendevo al mare per tuffarmi, sotto lo sguardo vigile di chi concepiva il bagno come un rito, unico toccasana, benefico
apportatore di valida salute, avevo la sensazione che qualcosa di nuovo, di attraente, mi fosse riserbato. La traballante carrozza de "la Ciacianelle", dai freni cigolanti, ci portava al mare su di una strada brecciosa, polverosa, assolata e questo viaggio, ricordo, era la prima gioiosa, desiderata avventura, mentre mia madre e le mie sorelle recitavano il rosario. |
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La carrozza sorpassava i binari della ferrovia (non
esisteva ancora il sottopassaggio)
fra sobbalzi da far trattenere il respiro ed eccoci finalmente di fronte al luccichìo del mare. Quando ancora nessuna, dico nessuna delle spiagge abruzzesi era dotata di uno stabilimento balneare, Vasto aveva "La Sirena", una vera primizia, un gioiello a quei tempi, che con 24 gabine su palafitte, dodici per parte, si ergeva a tre metri circa dal pelo d’acqua. Una rampa d’accesso a mò di pontile, s’inoltrava nel mare e finiva in una spaziosa rotonda. Quest’impianto, concedeva ai vastesi la possibilità di fare i bagni. Dentro ciascuna gabina, si apriva una botola dalla quale partiva una scaletta che poggiava sul fondo del mare".
stralcio da art., a firma Lino Spadaccini, apparso nel blog "www.noivastesi.blogspot.com"
- 18 novembre 2011 |
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Giuseppe Perrozzi, poeta
dialettale tra i più noti e apprezzati |
Giuseppe Perrozzi fu appassionato cantore della sua terra, tra i più grandi della tradizione lirica vastese del ‘900; ne divenne cultore raffinato, cantandone l'essenza spirituale con trasporto "poetico ricco di inesauribile versatilità". Così abbiamo scritto nella prefazione del volumetto "Li piaghe di lu Uaste" ed altri bozzetti in dialetto vastese, di Giuseppe Perrozzi, che l'Editore Cannarsa ha voluto ristampare nel 2004, rendendo così omaggio alla cultura ed alla tradizione vastese di cui Giuseppe Perrozzi fu uno fra i più sensibili interpreti. Attraverso la musa dialettale di Giuseppe Perrozzi, scorre, infatti, mezzo secolo di vita della nostra gente, sicché il patrimonio che egli ha affidato al tempo, rappresenta una tangibile testimonianza della sua personalità ricca di intensa passione per le cose vissute. Un poeta di cui si ha un ricordo affettivo splendido perché è riuscito a farsi amare per la sua indole aderente alla sua stessa natura di uomo |
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vissuto nel culto della altrui dedizione e nel sacrificio
silenzioso, austero nella sopportazione
delle vicende tristi, sorretto da una
professione
di fede in cui
specchio fedele è stato il rispetto dei valori umani. |
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Le sue migliori opere: | |
• Li
Piaghe di Lu Uaste, raccolta poetica di
versi dialettali, ...senz’altro la più importante -.Edizioni Arte della stampa - ...Vasto - 1946 - seconda edizione Cannarsa - Vasto - 2004. ...Nella poesia che da il titolo alla raccolta, Giuseppe Perrozzi ...ha..provato a mettere in rima quelle.che secondo lui erano ...le "piaghe".della nostra città. "Nî, a lu Uaste, semi nate sott’ ...a ccacche.stella naire", esordisce il poeta vastese, "Lu ...distëine, da dannate, ci trummende pi ddavaire: ngi.sta ...forze né ttalende pi cagnà qualle ch’ é scrètte: semi nate ...mmalidètte e mmurëime a fochi.lende". E quali sono le ...piaghe messe in evidenza dal Perrozzi? La Stazione ridotta ...a."na .fracchiate", l’acquedotto al mattino "fa. culà tre ...stizz’ d’acche", la frana che si è mangiato ..."mezze mura .. di li Lame", il calcio che fa andar di volta il cervello, come ...quella volta all’Aragona."tra lu Uaste e l’Arzinale, è ...ssuccesse nu macelle!", qualcuno è finito all’ospedale, |
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.. qualcun altro.correva dietro l’arbitro,
ma era uno scappa .. scappa perché "ningaive li pritanne". .. Ed ancora, l’orologio della piazza ogni tanto fail pazzo .. "mo và a‘nnende, mo va ‘rrete, ca li reute. s’ è .ffrüete". ...Avevamo la speranza .di mangiare du russciulétte, ma .. lu mare zitte zètte, j’ha.distritta li.paranze; l’ha gnutteite .. a îun’, a îune e ja tocche a sta ddijune, ca lu päsce coste .. care, ...si ‘nzi .fa lu bracce a mmare". • Traduzione in dialetto abruzzese di alcuni canti ...della Divina Commedia (n.d.r. ...Canti I, .II, III, IV, V .dell'Inferno) -Vasto.- Tipografia ...Histonium - 1966. |
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• Dicémele a la nostre, poesie in dialetto vastese.abruzzese- ...romanesco, tratte da episodi di.vita paesana di grande ...contenuto folcloristico - 1977. |
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pregevoli che, inoltre, ricordiamo: |
• Luigi Anelli, nella vita e nelle opere a cura di Giuseppe Perrozzi - Tipografia Histonium, ...Vasto, 1968. |
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• Templi Lontani, poesie in ... tono minore, ma piene di ricordi ... e checonservano intatta la ... fresca genuiità del'ispirazione ...lirica -Tipografia Histonium ...Vasto -.1970. • Sul Grappa nel 1918, diario ...di Guerra di un ragazzo ...del .'99 - Tipografia Histonium ...- Vasto - 1974 (pubblicazione ...postuma). Il volume è stato ...ristampato in copia anastatica ...a cura .dell'Amministrazione ...Comunale di Vasto - Progetto ...Scuola Comune, nel 1996. |
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stralcio
da art., a firma Giuseppe Catania, apparso su "Il Vastese",
mensile d'info. del territorio - n. 1 - gennaio 2005 |
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L'estro
poetico di Peppino Perrozzi, ha toccato anche "La
frana del 1956". La sua bella e commovente poesia "Mare e Tterre", inedita e non riportata neanche nella sua raccolta di rime, "Dicémele a la nostre", ce la fa rivivere. |
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Composizione
dedicata da Nicola Del
Casale al suo fratello in poesia Giuseppe Perrozzi,
dal titolo:
Richiame J m’arichiame a ogne vuastarole che j’è de core e j’è de sindimende pi cci s’appenn’ a ddo’ pinzare vole a ffa’ a Don Peppe gne nu munumende. Nu bbuste a nu cantone de ciardine nghe scritte sotte sole "fu ppuete" pi ll’ucchie de chi passe llà vvicine e ss’aricorde de li timpe a rrete. Li jurne de ‘na vodde, mmarammaje, quanda candave l’àneme e lu core: lu Vuaste j’ vulesse arividaje! ‘Na prete e ‘na ‘scrizzione de unore che la canzone dice ca j’é dd’ore, pi une ch’ha vissute pi ‘sta terre. |
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In occasione della morte di Giuseppe Perrozzi, il poeta Nicola Del Casale, così ricordava l’amico scomparso, suo maestro, suo fratello in poesia, e colui che lo ha tenuto a battesimo nell’ingresso nel mondo della poesia dialettale abruzzese. | |
A Don Peppe | |
Ti
ni si jute! E j’ ch’haj’arimaste Sì
state cavalire e ufficiale, Sì
messe ‘ncarte gna parlave Tate A
la bell’arte tu sì state care Don
Pé, ni’ngi stì cchiù. Piccate! E
cchiù de te ‘n’za da scurdà lu Vuaste |
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