Politici di Vasto
Domenico (Mimì) Laporese
Storico dirigente del P.C.I. e validissimo amministratore comunale e provinciale
(Vasto, 1921 - Vasto, 16 dicembre 1967)
 
Intitolata una via a Mimì
sabato 10 marzo 2018 - ore 10,  cerimonia di intitolazione di quattro aree pubbliche del Comparto
n. 2 del Comprensorio K2, nei pressi di Via del Porto a Vasto ad altrettanti illustri cittadini vastesi, personalità politiche cittadine della seconda metà del ventesimo secolo
Idiano Andreini,  Sindaco della Città del Vasto tra la fine degli anni cinquanta e l'avvio sessanta
Eugenio D’Alberto, Consigliere Com. e protagonista nella creazione del sindacato di Pol. di Stato
Domenico Laporese, Consigliere Comunale e leader storico della sinistra vastese
  Giuseppe Pietrocola, farmacista, Consigliere Comunale ed uomo di cultura ed
animatore di numerose iniziative socio-culturali del mondo politico cittadino
 

DOMENICO LAPORESE (1921 - 1967) - Uomo di punta del Partito Comunista, equilibrato
ed attento ai problemi dei lavoratori, in un periodo in cui forte era lo stridore e la conflittualità
tra le classi sociali.
Consigliere comunale per varie legislature in un’epoca in cui si radicalizzavano in maniera
eccessiva le appartenenze politiche intralciando i rapporti personali.
Era considerato ed apprezzato unanimemente oltre che nel proprio ambito lavorativo e politico anche dagli avversari.

Idiano Andreini (1923 - 1975) - Di origine toscana, ma trasferito a Vasto, città della moglie, è stato un imprenditore, innovativo e di successo. Primo tra i rappresentanti di coloro che scelsero Vasto come città d’adozione. E’ stato imprenditore di successo e all’avanguardia nell’ambito delle industrie chimiche. Esponente della Democrazia Cristiana locale è stato Sindaco di Vasto dal 1956 al 1962.

Eugenio D’Alberto (1925 - 2006) - Poliziotto, politico, pioniere abruzzese della solidarietà, nel 1982 ha dato vita alla manifestazione “Il Golfo d’Oro”, iniziativa di sensibilizzazione dell’opinione pubblica per la ricerca sul cancro. Eugenio D’Alberto è stato il primo poliziotto in Italia eletto al Consiglio comunale di Vasto, pur non iscritto ad un partito politico. È stato tra i fondatori del SIULP, sindacato di Polizia ed eletto al consiglio nazionale. Ha gettato le basi per la promozione della manifestazione del “Toson d’oro”. E’ stato uno dei personaggi più conosciuti della città, sempre al centro di molte iniziative. E’ morto nel 2006 e con lui dopo 24 edizioni è terminata  la manifestazione di solidarietà e ricerca “Il Golfo d’Oro”.

Giuseppe Pietrocola (1909 - 2001) - Di lunga dinastia di farmacisti, appassionato ricercatore, studioso e scrittore, ha saputo far tesoro della sua preparazione professionale per metterla al servizio della collettività. Nell’ambito del Club Amici di Vasto, di cui è stato socio fondatore, Giuseppe Pietrocola ha portato alla conoscenza, con la pubblicazione della maggiore parte dei 15 “Quaderni”, personaggi ed avvenimenti che appartengono alla storia vastese. Ha promosso e supportato personalmente, con encomiabile impegno, il Concorso di Poesia Risorgimentale, dedicata al poeta ed esule vastese Gabriele Rossetti, di cui peraltro la famiglia Pietrocola rappresenta l’unica discendenza vivente. Socio fondatore ed onorario del Lions Club Vasto Host e Vittoria Colonna. Musicologo attento alla cultura locale. A lui si devono il reperimento e la pubblicazione dei libri Madrigali del compositore Lupacchino dal Vasto. Fondatore e Presidente degli Amici della musica, dell’Avis, fondatore e presidente della Casa di Conversazione “Gabriele Rossetti” e  altre numerose associazioni del territorio.
stralcio da fonti cittadine - M.S., aprile 2018

Domenico Laporese
Muore all'età di 46 anni, Domenico Laporese, conosciutissimo uomo politico, fervente comunista, più volte consigliere comunale.
Mimì, come affettuosamente lo chiamavano, è stato un esponente di spicco
del Partito Comunista a Vasto nel dopoguerra.
Le sue idee le proponeva con grande passione e determinazione civile.
Tutta la città lo rispettava compresi gli avversari politici.

Persona di grande spessore, il cui legame con la città era fortissimo, quasi carnale, per lui i problemi della città dovevano essere affrontati e risolti dai locali che dovevano sentirsi padroni in casa propria senza condizionamenti esterni e avendo il coraggio di arrivare, sempre, fino in fondo.

M.S., maggio 2014

stralcio da "Lunarie de lu Uašte" - ed. 2004