Prov. di Pescara: |
Scrittori |
Gabriele D'Annunzio |
Scrittore, poeta, drammaturgo, militare, politico, giornalista e, soprattutto, un patriota, simbolo del Decadentismo italiano, del quale fu il più illustre rappresentante assieme a Giovanni Pascoli, eroe di guerra, soprannominato il Vate cioè "il profeta" (Pescara, 12/03/1863 - Gardone Riviera, 01/03/1938) |
I suoi Amori e le sue Passioni |
Gli
amoretti precoci per:
Teodolinda
Pomarici |
![]() 1879/1883 - Giselda Zucconi,
«Lalla», il primo amore La relazione durò circa 4 anni, dal 1879 al 1883, interrotta dal matrimonio di D'Annunzio con Maria Harduin di Gallese. |
![]() 1883/1887 - Maria Hardouin
La
relazione della ventenne duchessina Mariella con d'Annunzio incomincia
nel febbraio del 1883, osteggiata dalla famiglia. Dopo la fuga d'amore
del 28 giugno 1883 e il disapprovato matrimonio, il 13 gennaio 1884 nasce a Pescara,
il primogenito Mario; il 10 aprile 1886 nasce a Roma, il secondogenito Gabriellino e nell'autunno
dell'anno successivo, nasce a Roma, il terzogenito Ugo Veniero.di Gallese, «Yella», 1a moglie Il 6 giugno 1890, Maria tenta il suicidio gettandosi dalla finestra di casa a Roma dove risiede coi figli da qualche anno. Il difficoltoso rapporto col marito fedifrago porta al distacco dei coniugi. Il loro rapporto tornerà amichevole solo durante il soggiorno francese, tanto che, per i saltuari soggiorni della moglie al Vittoriale, d'Annunzio riserverà la grande villa a tre piani Mirabella. |
![]() 1884/1885 - Olga Ossani, «Febea» e scriveva con lo pseudonimo di Febea. La relazione fra lei e il Poeta durò dal novembre del 1884 al marzo del 1885, quando s'interruppe con accordo di entrambe le parti, in vista del matrimonio di lei con il collega Luigi Lodi, che puntualmente avvenne. |
![]() 1887/1892 - Elvira
Natalia Fraternali Leoni, «Barbarella»
(Barbara Leoni).
Elvira,
incontrò Gabriele il 2 aprile 1887, quando era già separata dal marito Ercole Leoni. Di questa intensa relazione durata un lustro rimane ampia traccia. L'ultimo incontro risale al 2 maggio del 1892, anche se il carteggio si prolunga fino al 15 novembre, quando D'Annunzio, ormai legato a Maria Gravina, si congeda da Barbarella. |
![]() 1892/1894 - Maria Gravina Cruyllas di Ramacca, «Moriccia» Il marito, nell'ottobre del 1892, sorprendendo gli amanti nell'appartamento di via Caracciolo a Napoli, dove s'incontravano da mesi, denunciò la coppia per adulterio. Il 9 gennaio 1893 dalla loro relazione nacque Renata, la figlia prediletta di d'Annunzio, l'ultima dopo i tre maschi avuti dalla moglie Maria Hardouin. Benché D'Annunzio mantenesse i rapporti con la Gravina per molti anni, a causa del mantenimento di Renata, già nel 1894, la relazione amorosa si può considerare estinta. Il 2 maggio 1895 la Gravina partorì un secondo figlio che D'Annunzio non volle riconoscere a causa dei facili costumi della siciliana. |
1895/1904 - Eleonora
Duse, «Ghisola» la più celebre passione del Vate, fotografata verso il 1899 (f. sopra) e verso il 1894 (f. sotto) Nasce
a Vigevano da una famiglia di attori girovaghi e raggiunge la popolarità
come attrice nel 1878 al Teatro dei Fiorentini di Napoli.
Il primo incontro con Gabriele risale al viaggio veneziano del 1894 ma i biografi datano al 26 settembre del 1895 l'inizio della relazione amorosa che, non senza interruzioni, si protrasse per più di otto anni. La Duse ebbe un'importanza fondamentale per l'opera letteraria dannunziana, introducendo il Vate alla drammaturgia e diffondendone la fama in Europa e oltre oceano. Dal marzo del 1898, per avvicinarsi alla dimora di Settignano, dove Eleonora abitava, D'Annunzio affittò l'attigua villa trecentesca "La Capponcina", riarredandola secondo il proprio gusto. Nel 1904, in seguito all'ennesimo episodio di gelosia, l'attrice abbandonò l'amante infedele. |
![]() ![]() |
![]() 1903/1906-Alessandra
Carlotti
Ribattezzata
Nike per il fisicodi Rudinì, «Nike», 2a moglie statuario, era figlia del presidente del consiglio italiano in carica nel 1896, Antonio Starabba di Rudinì, e vedova del marchese Carlotti del Garda che era morto nel 1900 lasciandole due figli. Alessandra conobbe D'Annunzio e ne fu sedotta nel novembre del 1903; Nel 1904 fu insediata alla Capponcina al posto della Duse. Dopo il divorzio dalla moglie D'Annunzio la sposò nel 1905, ma l'abbandonò nel 1906. |
![]() 1903/1913 - Maria Luisa Casati Stampa, «Coré» |
![]() 1907/1908 - Giuseppina
Mancini Giorgi,
«Amaranta»
La
relazione fra D'Annunzio e la Mancini, moglie del conte Lorenzo Mancini,
incomincia nel 1907. Già pochi mesi dopo, il Poeta la condusse
con sé alla Capponcina per alcuni mesi. La relazione fra i due
si estingue con la follia di Giuseppina nel 1908: solo nel 1911 la Mancini
recupererà la salute mentale. |
![]() 1908/1915 - Nathalie
de Goloubeff , «Donatella» Nel
marzo del 1907, D'Annnunzio conobbe Nathalie, ribatezzata Donatella,
moglie del conte russo Viktor Golubev, ma pacificamente separata dal
marito. La loro relazione si svolse fra il maggio del 1908 e quello
del 1915, non senza interruzioni. D'Annunzio fece di Nathalie la sua
compagna durante il soggiorno francese e l'abbandonò per tornare
in Italia all'inizio della guerra. La contessa morì nel 1941
in preda all'alcolismo e alla miseria.
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![]() 1910/1915 - Romaine Goddard Brooks, «Cinerina»
Nella primavera del 1910 la ricchissima pittrice americana Romaine
Goddard, ormai separata dal marito inglese John Ellingham Brooks
dopo essersi apertamente dichiarata lesbica, avviava un'intensa
relazione con D'Annunzio, che aveva incontrato la prima volta nel
1909.
I trasgressivi incontri con la pittrice bisessuale, continuarono sporadicamente per anni. Durante i numerosi incontri parigini e veneziani, Romaine Brooks dipinse ben tre ritratti del Poeta. |
![]() 1911/ - Amélie Mazoyer, «Aélis» La
ventiquattrenne parigina Amélie, ribattezzata Aélis,
incominciò a servire D'Annunzio come governante durante il
soggiorno francese, nel giugno del 1911. Seguì poi il Poeta
in Italia, separandosene solo dopo il periodo fiumano, quando rimase
a Venezia fino all'ottobre del 1922, allorché s'insediò
come governante al Vittoriale, destinata ad assistere D'Annunzio nelle
sue perversioni, a volte come protagonista, a volte come gelosa intermediaria.
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![]() 1916/1919 - Olga
Levi Brunner, «Venturina»
La
relazione fra D'Annunzio e la cantante e musicista triestina, conosciuta
nel giugno 1916 a Venezia, dove Olga viveva col marito, a Palazzo
Giustiniani, incomincia nel dicembre dello stesso anno. La relazione
fra Gabriele e Olga si estingue nell'autunno del 1919, quando l'amica
Luisa Bàccara prenderà il suo posto nel cuore del Poeta.
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Fascino,
sensualità, bellezza e seduzione, queste le doti della splendida
attrice vastese, diva del cinema muto. Un primo incontro tra il poeta e Maria Antonietta Bartoli Avveduti, nome di battesimo, avvenne a Roma nel 1919, e probabilmente proprio da questo incontro che nasce il nome d’arte Elena Sangro. Tra i due scoccò subito la scintilla e gli incontri furono sempre più frequenti, fino al 1927 durante un lungo soggiorno al Vittoriale. Causa della rottura: il poemetto “Carmen Votivum”, dedicato “Alla piacente”. Il carme, vero e proprio inno erotico carico di sensualità, promesso all’attrice doveva rimanere segreto, ma il Poeta lo fece pubblicare dalla Mondadori, in un limitato numero di copie da distribuire agli amici, fra i quali Benito Mussolini. L’attrice non gradì molto il gesto e fu quello motivo di rottura tra i due. |
![]() 1919/- Luisa
Baccara,
nei giardini del Vittoriale, «Smikra» Donna
affascinante che Gabriele conosce a Venezia nel 1919 e che sarà
accanto a lui nell'impresa di Fiume,
poi a Venezia
e infine al Vittoriale fino alla morte del poeta, sopportandone con
tolleranza le sue innumerevoli avventure erotiche. Musicista di talento,
aveva deciso di lasciare le scene, per esibirsi al pianoforte, in
esclusiva, per il suo amato Vate.
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Fonti: www.gabrieledannunzio.net in data 23 febbraio 2013 e varie - M. S. 23/02/13 |
Gabriele D'Annunzio e le sue numerose amanti |
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Tutte attratte dal suo irresistible fascino. |
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Si discute e si scrive molto sugli amori di Gabriele D'Annunzio e la letteratura rosa e salottiera annovera una più che diffusa raccolta di pubblicazioni di grande e comprensibile interesse, spesso al confine della morbosità. Anche perché, nell'abbondante e vario carteggio lasciato dal Vate nel Vittoriale, sovente affiorano accenni di empiti amorosi che D'Annunzio avvertiva stimolato da irresistibile trasporto. |
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Se poi scorriamo la cronologia della vita di Gabriele D'Annunzio (nato a Pescara il 12 marzo 1863) veniamo a scoprire che: • Nel 1881, si fidanzia a Firenze, con Giselda Zucconi, che era figlia del docente di lingue ...straniere all'Istituto Cicognini di Prato, dove il Vate studiava. Ma, nonostante le ripetute ...promesse di matrimonio, dopo conseguita la licenza liceale, D'Annunzio decise di lasciare la ...fidanzata, che chiamava "Lalla", col pretesto di trasferirsi a Roma per frequentare la facoltà ...di lettere.all'Università. Qui, dopo aver stretto amicizia con il pittore Francesco Paolo Michetti .. di Francavilla, conosce Scarfoglio e Pascarella, iniziando a collaborare con giornali e riviste, non ...trascurando di dare alle stampe numerose opere poetiche e letterarie. • Nel 1883, sposa la duchessa Maria Hardouin di Gallese e l'anno dopo diventa papà del ...primogenito Mario; nel 1886 viene alla luce il secondo figlio, Gabrielino e nell'autunno dell'anno ...successivo, nasce Ugo Veniero. • Nel 1884, conosce, Olga Ossani, giornalista, scrittrice e femminista italiana, (Roma, .. 24/5/1857- 11/2/1933), una scappatella, nell'autunno del '84. Tra i due nasce una breve ...storia d'amore e.la figura di Elena Muti de "Il Piacere", come testimonia la corrispondenza tra i ...due, e la .separazione tra due amanti nella novella "Il Commiato", riflettono il rapporto fra ...D'Annunzio e .Olga. La relazione amorosa, di comune accordo, termina nel marzo 1885, quando ...Olga decide di .sposare il giornalista Luigi Lodi, suo collega al "Capitan Fracassa". • Nel 1887, scoccano le prime scintille amorose e D'Annunzio perde la testa per Elvira Natalia ...Fraternali, sposata Leoni, che il Vate chiama "Barbarella" e con lei convive a Venezia, ...mentre a Roma la moglie Maria di Gallese dà alla luce il terzogenito, Veniero. L'anno successivo è ...a Francavilla al Mare, ospite dell'amico Francesco Paolo Michetti, per la stesura del romanzo ..."II piacere". Durante l'estate del 1889, insieme a "Barbarella" è a San Vito Chietino. Nel 1890 ...decide di separarsi dalla moglie Maria, che, per il dispiacere, tenta il suicidio, e, dopo un periodo ...di isolamento a Francavilla, si trasferisce a Napoli. Ma, intanto: • Nel 1892, conosce Maria Gravina che D'Annunzio chiama «Moriccia», e, soppiantando ..."Barbarella", si unisce alla nuova amante che attende da lui un figlio. Infatti, nel 1893 Maria ...Gravina partorisce una bimba chiamata Renata. Renata, figlia molto amata dal Poeta che la ...chiama affettuosamente “Cicciuzza”, viene ricordata per la sua vicinanza ed assistenza al ...padre nel periodo in cui era in convalescenza a Venezia, nella “Casetta rossa”, per l'incidente ...all'occhio destro verificatosi dopo un ammaraggio brusco nelle acque di Grado, nel 1916. A lei si ...deve la trascrizione e il riordino dei cartigli scritti dal Poeta bendato, utilizzati in seguito per la ...redazione del Notturno, pubblicato nel 1921. Renata muore nel 1976 e viene sepolta nel ...cimitero del Vittoriale. |
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• Nel 1895, conosce Eleonora Duse a Venezia. ...Tra una incessante attività poetica e letteraria, ...insieme alla Duse è a Marina di Pisa, poi a ...Parigi con Sarah Bernhard. Affitta a ...Settignano, nella collina fiorentina, la ..."Capponcina" antica dimora dei Capponi. ...Nel 1899 viaggia molto visitando l'Egitto, la ...Grecia, toccando Palermo per incontrare la ...Duse in.tournèe, per andare, a settembre, a ...Vienna e poi in Germania. Per Gabriele ...d'Annunzio Eleonora .Duse, protagonista nella ..."Pioggia nel Pineto" e ne "II Piacere", spese ...ingenti somme per mantenerlo, anche se |
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...l'amante la trascura, preferendola alle altre "sue" donne, nella speranza .vana di averlo |
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Un ricchissimo e variopinto "carnet" amoroso quello di Gabriele D'Annunzio che, indubbiamente, è passato alla storia, nel novero di quella particolare categoria di impenitenti amanti. |
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stralcio
dall'art., a firma Giuseppe Catania, apparso su "www.noivastesi.blogspot.com",
12 settembre 2018 |
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Gabriele
D'Annunzio
Visse nel lusso e nella trasgressione, sempre inseguito dai suoi creditori Condusse un'esistenza al di sopra delle sue possibilità per impressionare le amanti, truffando i finanziatori e accumulando debiti: tutti i suoi beni, alla fine, furono sequestrati |
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Gabriele
D'Annunzio, poeta e scrittore fra i più apprezzati d'Italia, autore
di libri entrati nella storia della letteratura, come Il piacere e La figlia di Iorio, e di poesie celeberrime,
come La pioggia nel pineto, senza dubbio fu
un personaggio straordinario: oltre a essere stato un grande poeta e scrittore,
è stato un militare, un politico, un giornalista e, soprattutto,
un patriota. Ma si distinse anche per il suo grande spirito, che sapeva sedurre le donne con la sua ineguagliabile galanteria e incantare gli uomini con conversazioni colte. Ma dietro il personaggio leggendario che amava la vita raffinata si nascondeva un temperamento sanguigno, sbruffone e trasgressivo senza alcun limite, tanto che contrasse debiti che gettarono sul lastrico la famiglia e visse perennemente inseguito dai creditori e costretto a scrivere per pagarli. |
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«Ho
sempre amato la bella vita e le belle donne ma è colpa di mio
padre» Francesco Rapagnetta, un possidente terriero che subiva
molto il fascino femminile, s'indebitava con facilità ed era
riuscito a salvarsi economicamente facendosi adottare da uno zio ricco,
Antonio D'Annunzio, e, pur di fare contento lo zio, trasmise il suo
cognome anche al figlio Gabriele. |
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Gli
arredi della villa La Capponcina furono messi all'asta. Con i ricavi della vendita furono pagati i primi creditori. Però a fargli dimenticare per qualche tempo i debiti fu la guerra: nonostante avesse superato i cinquant'anni decise di arruolarsi per combattere contro l'Austria-Ungheria, facendo incursioni aeree e rendendosi protagonista di azioni valorose. L'apice del suo successo e della sua ambizione lo raggiunse quando con una colonna di volontari occupò nel 1919 Fiume, oggi in Croazia. Nominandosi capo di questa città, scrisse una Costituzione provvisoria con una serie di leggi che prevedevano la depenalizzazione dell'omosessualità, allora condannata, del nudismo e dell'uso della droga. Finita l'esperienza da guerriero, nell'ultima parte della sua esistenza D'Annunzio tornò nel lusso e nella trasgressione. Si trasferì a vivere al Vittoriale, una villa-mausoleo a Gardone Riviera, in provincia di Brescia, sul lago di Carda, che arredò come un museo anche grazie a un vitalizio mensile del regime fascista: qui si spense il |
![]() in
uniforme di aviere |
primo marzo 1938 per un'emorragia cerebrale, circondato dai cimeli di una vita vissuta coerente con il suo "credo", che ripeteva: | |
«La passione in tutto. Desidero le più lievi cose perdutamente,
come anche le più grandi. Non ho mai tregua». stralcio
dal settimanale Dipiu - n. 38 del 26 settembre 2016 |