Vasto, 16 novembre 1966: nasce
"Vasto domani", giornale mensile degli abruzzesi nel mondo, fondato e
diretto dal prof. Angelo Cianci, diretto, oggi, dal nipote Giorgio Di Domnico
Ancora in Essere
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Correva l'anno 1966...
Qual'era il contesto sociale, politico, culturale - locale, nazionale e internazionale - nell'anno in cui ha avuto inizio l'avventura editoriale giornalistica
di Angelo Cianci e del suo Vasto domani?
In fondo sono passati appena cinquant'anni, potrebbe obiettare qualcuno, vale la pena
ricordare notizie a noi così tanto vicine?
Personalmente ritengo di si, non tanto per rinfrescare un po' la memoria di tanti di noi,
troppo spesso abbastanza corta, quanto per raccontarla ai tanti - e sono certamente i più

Angelo Cianci
fondatore
Giorgio Di Domenico
nipote di Angelo e
direttore del giornale
- che non hanno vissuto quel periodo avendo oggi meno di cinquant'anni.
Fermenti sociali importanti, culminati nel nostro Paese nel '68 soprattutto ad opera dei vari movimenti studenteschi, i cosidetti sessantottini, ebbero la loro vigilia, iniziarono a porre le loro radici, proprio negli anni '66 e '67.
Oltre alla tragica alluvione di Firenze - che il mondo intero, con il fiato sospeso, visse in diretta televisiva - quando l'Arno, il 4 novembre, colpì al cuore il capoluogo toscano, imbrattando chiese, palazzi, musei, biblioteche, provocando, con l'esondazione anche di altri fiumi in Piemonte, Lombardia, Liguria, Lazio e Sardegna quasi 100 vittime tra la popolazione civile, il 1966 va
ricordato pure per altri significativi avvenimenti.
Si era in piena guerra del Vietnam e la preoccupazione (e la protesta, soprattutto studentesca)
di un conflitto stagnante, che vedeva impegnati centinaia di migliaia di marines americani, era diffusa in tutto il mondo. Si temeva un coinvolgimento del "pianeta" Cina che, grazie ai primi
mezzi d'informazione moderna, cominciava a farsi conoscere nelle nostre case in occasione di manifestazioni oceaniche a Pechino con milioni di cinesi che sventolavano il libretto rosso di Mao
Tse Tung. E queste immagini turbavano non poco. Gli appelli alla pace rivolti dall'allora Pontefice Paolo VI, anche dalla tribuna del Palazzo di Vetro delle Nazioni Unite a New York, restarono
lettera morta per molti anni. Gli Stati Uniti, con a capo il Presidente Johnson, andavano dritti
per la loro strada per affermare la loro supremazia anche in estremo oriente.
In Italia fu l'anno dell'unificazione socialista con la nascita del PSU (Partito Socialista Unificato)
con Pietro Nenni Presidente e la fine di PSI e di PSDI. Ma più che di un battesimo si trattò di
un vero e proprio inizio di un funerale.
Presidente della Repubblica era Giuseppe Saragat, Aldo Moro Presidente del Consiglio mentre Mariano Rumor era Presidente della Democrazia Cristiana.
I fatti economici più importanti furono la nascita della Montedison, il polo della chimica italiana,
e l'elezione di Gianni Agnelli, a 45 anni, a Presidente della Fiat al posto di Vittorio Valletta.
Per la prima volta in quell'anno ci fu l'introduzione dell'ora legale.
Iniziavano le prime contestazioni ideologiche con la nascita di diversi gruppuscoli in particolare
di matrice di sinistra come pure non mancarono scioperi nelle fabbriche e tensioni sociali nelle
piazze e nelle scuole.
Diversi gli scandali per corruzione e truffa allo Stato in particolare all'INPS, al Ministero per il Turismo e lo Spettacolo, al CNEN, all'ANAS.
La politica cominciava già da allora ad introdursi allegramente negli affari.
stralcio da art., a firma Giorgio Di Domenico, apparso su "Vasto domani" periodico mensile d'info. - anno L - n. 1 - gen. 2016