1906: 11 marzo, illuminazione elettrica a Vasto |
![]() mondo sia sempre stato così. Una pagina ingiallita e logora del settimanale Istonio del 1906, riporta dall'oblio del tempo la cronaca della cerimonia d'inaugurazione della rete elettrica in città, avvenuta l'11 marzo di quell'anno. La meticolosa descrizione dell'evento da parte dell'anonimo giornalista, che probabilmente è lo stesso direttore del periodico, Emilio Monacelli, ci da, la possibilità di sapere che in quel giorno, per la prima volta, tra «uno scroscio di battimano, le acclamazioni della folla» e «il suono delle bande musicali», si accesero tutte insieme (miracolo della modernità!) «le 305 lampade da 10, 16 e 25 candele dell'impianto d'illuminazione a corrente elettrica». Dallo stesso articolo si viene a sapere che «l'illumuiazione è più che duplicata di fronte allo scarso numero e alla debole luce dei 147 fanali a petrolio prima esistenti». L'avvenimento, porta a considerare quanto diverse dovessero essere le serate prima dell'arrivo della luce elettrica ed ancor prima dell'illuminazione a petrolio. Nelle case non c'erano ovviamente né radio né televisione, il buio delle stanze veniva rischiarato dal fioco tremolio delle candele di cera, a malapena qualcuna nelle abitazioni più povere e, dal fuoco del camino sul quale pendeva il paiolo con l'acqua calda. All'esterno la notte era illuminata solo dalle stelle e da qualche rarissimo fanale dinanzi ai portoni dei palazzi più importanti. Le strade, ovviamente senza asfalto, erano percorse da qualche raro, occasionale passante, che doveva peraltro evitare buche, pozzanghere e stare molto attento a schivare qualche rovesciata di pitale dalle finestre o dalle porte dei «bassi». Padroni della notte erano gli ubriachi che finita la «passatella» in cantina cantavano a squarciagola, orinando sfacciatamente agli angoli della via. Tanto diffusa doveva essere questa pratica che lo stesso Istonio aveva, più di una volta, richiesto un intervento alle autorità comunali, arrivando anche ad ironizzare su questi bravi bevitori di Vasto i quali «pel soverchio consumo di vino e pel seguente inaffiamento delle cantonate ci raccomandano di far intendere a chi di dovere, che nei pressi del Largo del Tomolo occorre un orinatoio pubblico per la igiene e la decenza». Assai di frequente si verificavano casi di accoltellamenti o di rapine che restavano per lo più impuniti. Le ore della notte erano per fortuna poche. Alle prime luci dell'alba i pescatori scendevano dalla Catena e da Porta Palazzo verso la spiaggia, i contadini prendevano la strada dei campi, i borghesi lasciavano le loro case e la piazza si rianimava. La luce elettrica avrebbe allungato le notti e i risvegli. |
stralcio da "Lunarie de lu Uašte" - ed. 2006 |
Vasto, 1906: Inaugurazione Illuminazione elettrica |
18
- 19 marzo 1906: Domenica, 11... ha avuto luogo
la inaugurazione della illuminazione elettrica della Città con una festa riuscitissima. |
Quasi
tutti gli edifizi delle strade principali erano imbandierati, ed alle
ore 16 la festa ha avuto il principio col giro delle bande musicali di
Lanciano e di Montenero...
La benedizione al macchinario è stata impartita dal rev. arcipr. Bonacci, assistito dal rev. Teologo Canci e dal rev. Prof. Suriani. Nel momento della benedizione la sala delle macchine è stata inondata di luce, ed i motori sono stati messi in azione tra uno scroscio di battimano, cui han fatto eco le acclamazioni della folla, che stazionava innanzi lo stabilimento, e il suono delle bande musicali, il momento di entusiasmo è stato solenne, indescrivibile... Intanto la città veniva splendidamente illuminata, ed il passeggio, protratto fino a tarda ora da un pubblico numerosissimo ed elegante nelle vie principali e massime, a Piazza Pudente, a via de Parma, a piazza Diomede ed a piazza Cavour, è stato rallegrato da scelti concerti delle due bande musicali... A proposito di questa illuminazione diamo succintamente alcune notizie relative. Concessionaria dell'appalto è la ditta Ing. Vittorio Argnani e C., di Ancona, ed il canone annuo convenuto a carico del Comune è di L. 12.400. L'officina elettrica, sorta in pochissimi mesi, è posta sulla strada di circonvallazione ed ha una costruzione scelta e simpatica. L'impianto è a corrente continua con una tensione sui circuiti di 220 volts. I circuiti nella città sono cinque, fra loro indipendenti. La corrente è data ai circuiti mediante cinque punti d'alimentazione, dei quali tre sono per la illuminazione privata e due per la pubblica. La distribuzione è a due fili, il filo di ritorno è comune a tutti i circuiti, ed è posto a terra nei punti di alimentazione. Oltre a ciò, nel rione Marina, un sesto punto di alimentazione provvede a un circuito di illuminazione a tutta notte e un altro a mezzanotte, tra la città, i sobborghi ed il rione Marina sono installate per la illuminazione pubblica ordinaria 305 lampade da 10,16 e 25 candele, a due serie di archi da 8 ampères di cinque archi ciascuna... Come vedesi, l'illuminazione attuale è più che duplicata di fronte allo scarso numero e alla debole luce dei 147 fanali a petrolio prima esistenti, e la cui accensione pur costava ai Comune circa 9.000 lire all'anno. |
stralcio da "Lunarie de lu Uašte" - ed. 2001 |
La pubblica illuminazione a Vasto |
La nascita a Vasto della pubblica illuminazione risale al 1814, quando i decurioni, nella seduta del consiglio del 15 marzo, su proposta del Sindaco Pietro Muzii, decisero l’acquisto di 12 lampioni a riverbero per una somma totale di 1056 lire. |
stralcio da art., a firma Lino Spadaccini, apparso su "www.noivastesi.blogspot.com" - 24 maggio 2022 |
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