Circondario di Vasto
Montevecchio: Ieri e Oggi
 
Nei racconti degli anziani la collina di Montevecchio era ricoperta di piante di aranci che Vasto esportava soprattutto verso la Repubblica di Venezia.
Pi 'na mmalatìe tale coltura venne sostituita
con quella dell'ulivo.
Ai giorni nostri anche quest'ultima sembra destinata a scomparire sotto l'incalzare di un'economia turistica ancor più redditizia.
Gli asinelli di qualche decennio fa (come nella foto) sono stati sostituiti dai cavalli del Country Ranch, da agriturismi e da complessi residenziali.
stralcio da il "Lunarie de lu Uaste" - ed. 2007

Sulla collina di Montevecchio
la Croce risplende
Con i suoi 11,70 metri di altezza dalla base posta su un piedistallo di marmo alto oltre due metri ed un'apertura delle braccia di oltre 5 metri, la Croce di Montevecchio fatta ricostruire da Silvio Petroro ed inaugurata il 1° agosto 1993 rappresenta ormai per tutti i vastesi un simbolo di speranza di vita e di riconoscimento verso quegli emigranti che non hanno fatto più ritorno nella loro terra. Ha una struttura in ferro con profili a doppio T, collegati da traverse inclinate che ne consentono l'irrigidimento.
L'attuale illuminazione è stata studiata in modo tale che anche da una distanza di qualche chilometro se ne potesse vedere l'esatto profilo.
La tecnologia impiegata è quella dell'illuminazione LED (luce bianco freddo, non particolarmente accecante, visibile ad occhio nudo anche da buona distanza).
Sono state utilizzati 250 Led per ciascun lato da 0,24 watt cadauno di potenza assorbita per un totale di 60 watt. Ben poca cosa e dunque un notevole risparmio di consumi rispetto al precedente impianto predisposto con 4 lampade a vapore di sodio da 400 watt cadauna che tra l'altro non aveva risolto il problema dell'illuminazione della Croce a distanza.
Un sentito ringraziamento va all'ingegner Nicola Malatesta, ideatore e realizzatore dell'impianto di illuminazione attraverso la Parsec Srl di San Salvo.
Il sostegno finanziario è stato assicurato in parte dall'Associazione Pro Emigranti di Vasto e in parte da un imprenditore, estremamente sensibile e molto legato a Vasto. Senza tralasciare l'impegno di tempo e la disponibilità sempre offerta a titolo gratuito dal Sig. Roberto Cinquina che si è preoccupato di risolvere ogni tipo di problematica pratica e burocratica.
Grazie al loro contributo generoso e volontario la Croce, dalla sommità della collina di Montevecchio, oggi risplende di una luce inconfondibile ricordando a tutti i vastesi l'epopea dei loro avi emigranti.
stralcio da "Vasto domani", giornale degli abruzzesi nel mondo - n. 11 - nov. 2009

La storia della Croce di Montevecchio
II 14 aprile 1935, durante la Settimana Santa, i Padri Cappuccini della Parrocchia di Stella Maris, in ricordo dell'Anno Santo del 1933-34, per il 19° centenario della Morte di Cristo, esteso poi per il 1934-35 a tutto il mondo, eressero una Croce in legno sul colle di Montevecchio che domina il golfo.
Per la realizzazione della croce Don Nicola Castelli di Carunchio donò il legname di quercia mentre la lavorazione fu affidata al maestro Nicola Berghella di S.Vito.
La Croce fu portata processionalmente a Montevecchio accompagnata da padre Ludovico, padre Serafino, frate Felice e una gran folla di fedeli, e issata su un basamento in muratura realizzata dalla Società Anomina Strada di Roma.
Sulla base fu murata la seguente iscrizione: I.M. I. F. / AVE CRUX SPES UNICA / XIX CENTENARIO DI NOSTRA REDENZIONE / ESTESO AL MONDO INTERO / I PADRI MINORI CAPPUCCINI / DELLA PARROCCHIA DI STELLA MARIS / COL CONCORSO DI FEDELI / ERESSERO / MCMXXXIV – MCMXXXV.
Fino agli anni ’90 la Croce in legno ormai malandata e pendente e per iniziativa e volontà di Silvio Petroro, Presidente dell’Associazione Pro Emigranti Abruzzesi, si pensò di costruire una nuova Croce.
Il 22 agosto 1991, con una breve cerimonia, alla presenza del Ministro Remo Gaspari, dell’Arcivescovo Mons. Antonio Valentini e del Sindaco di Vasto Antonio Prospero, si pose la prima pietra per l’erezione del nuovo monumento.
Esecutori dell’opera i fabbri artigiani di Guardiagrele, per la base e l’ossatura; la Società Italiana Vetro per la fornitura dei cristalli luminosi e colorati da apporsi sull'ossatura.
L’inaugurazione e la benedizione della Croce avvenne il 1° agosto del 1993
alla presenza del neo-eletto sindaco Giuseppe Tagliente, delle autorità civili e militari e di tantissima gente accorsa per l’evento.
La croce, in ferro e vetro, illuminata, alta 15 metri, fortemente voluta da Silvio Petroro venne dedicata a tutti i vastesi e abruzzesi sparsi nel mondo:
Dall'ameno colle di
Montevecchio
questa sacra croce

"speranza di vita
e vessillo di riconoscenza
a quanti abruzzesi e vastesi
non fecero più ritorno
nell'amata terra natia
".

Un omaggio perciò
a tutti gli emigrati morti all'estero
.


La vecchia croce
(14 aprile 1935)
dal libro di Don Michele Ronzitti "Memorie Religiose - Sociali - Artistiche Vasto 1900" - 2002 e altre fonti - M. S., 05/ 2005

La Croce di Montevecchio illuminata, all'alba di lunedì 16 ottobre 2017,
voluta dal compianto comm. Silvio Petroro, a ricordo degli emigranti vastesi nel mondo

 
Collina di Montevecchio con la sua Croce luminosa eretta a ricordo e in memoria dei tantissimi
Vastesi emigrati e mai tornati in terra natia, lasciando le loro ossa nei paesi di accoglienza