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Celenza sul Trigno (ex comune C.M.A.V.): Personaggi
avv. Giuseppe Quinzii
Poeta, scrittore, drammaturgo
(Celenza sul T., 30 nov. 1879 - C. s/ T., 28 marzo 1936)
 

Giuseppe Quinzii nacque a Celenza sul trigno e ivi è sempre vissuto, salvo la parentesi degli studi, prima a Chieti e poi a Napoli esercitando la professione di avvocato.
Il padre, Luigi, svolgeva a Celenza la professione di medico e la madre, Filomena era anch'ella di antico ed influente casato.
Il poeta sposò la nobildonna Adelina De Aloysio da cui ebbe sei figli.
Il Quinzii, nel suo soggiorno a Napoli, ha scritto su periodici locali
ed Il Mattino gli pubblicava recensioni circa gli spettacoli che frequentava nei teatri napoletani. Ha anche pubblicato scritti vari
su La tribuna illustrata, con sede a Roma.
Nel periodo iniziale il Quinzii si esprime attraverso la tecnica del racconto, della novella, ma già individua i temi più congeniali: l'eroicità delle vite dimesse, delle esperienze anonime, la fondamentale presenza dell'amore a determinare gli atti

individuali e le relazioni collettive, il riferimento al paesaggio fisico, fonte e criterio interpretativo
del gesto umano.
L’itinerario artistico di Giuseppe Quinzii inizia negli anni dell'Università. Il poeta è a Napoli a studiare legge, ma scrive poesie e compone, tra l'altro, il suo primo romanzo: Fiore esotico e la prima opera teatrale: Il figliuol prodigo . La composizione più importante di questo periodo è la Epistula poetica del 1899; l'autore ha 21 anni e sogna. Sogna un amore extraumano, direi dannunziano nella eccitazione scomposta e nell' esaltazione sensuale: ma i riferimenti dei volti e delle espressioni tradiscono la sua tendenza più vera; a parte l'ambizione di percorrere il filone poetico di moda, la sua anima è tutta piena di immagini delle ragazze del suo paese e della sua
terra; l'agitarsi frenetico per improbabili passioni si ricompone, alla fine, nella visione di brune fanciulle, guance di malvarosa quasi in controluce nel paesaggio del superbo Adriatico e
dell' immensa Maiella.
Tornato a Celenza, da Napoli dove si era laureato in Giurisprudenza nel novembre 1902, il
Quinzii rientra nell' ambiente provinciale, dove la sensibilità culturale è molto ridotta e dove eserciterà con successo la professione di avvocato e compone in prevalenza opere teatrali: La
figlia di Jorio, L'innocente, La via della felicità, La lucciola, Il segretario, ecc...
Il processo di identificazione con il suo mondo, però, continua. L’artista chiama al protagonismo
gli ambienti ed i personaggi più emblematici: il fiume Trigno con il rosso passatore, il Delfino
(Le novelle del Trigno); il convento di San Donato e la vita dei frati nel vario rapporto tra di loro
e con le popolazioni del territorio (Ciclamina); l'intrecciarsi delle relazioni tra paesani e di questi
con i forestieri, nei luoghi di più immediato e più facile incontro: l'albergo-osteria, la cantina, la rivendita dei tabacchi, la Chiesa (La via del milione). Con questi tre romanzi si definiscono
meglio gli interessi letterari dell' autore.
Nella piena maturità il Quinzii si dedica quasi esclusivamente al teatro.
Tra il 1905 ed il 1922 compone La figlia di Jorio, L'innocente, La via della felicità, Il segretario, insomma tutte le sue opere migliori.
Intorno agli anni '20 si era fatto apprezzare da qualificate giurie per alcune composizioni
dialettali, musicate quasi sempre da Giuseppe De Aloysio e divenute a buon diritto famose:
L'amore pe' tre, La rennelelle, Cucù, Mar'a me
! ecc.
Inoltre si conoscevano, del Quinzii, alcune opere teatrali applaudite sulle scene di vari teatri
della Regione.
A partire dal 1920 il Quinzii compone prevalentemente in versi. Il suo ciclo artistico si chiude
nella sintesi poetica dell'esistente esplorato per tutta la vita e rimasto misterioso. Ma in questo momento si scopre anche la sua vocazione più genuina, che è essenzialmente lirica.
Accanto alle opere di narrativa e di teatro esiste una notevole produzione poetica del Quinzii, la quale non costituisce l'aspetto prevalente della sua complessa personalità. Tuttavia il Quinzii è conosciuto soprattutto per le sue poesie, ed in particolare per quelle dialettali. Le composizioni dialettali rappresentano i momenti della più viva ed originale ispirazione ed esprimono una
forte coerenza di temi e di tecniche espressive.
Ma esiste anche una, peraltro limitata, produzione poetica in lingua, che merita di essere
conosciuta e valutata.
È morto a Celenza sul Trigno il 28 marzo 1936.
stralcio dal blog: http://giuseppequinzii-scrittoreepoeta.blogspot.com, in data 5 gennaio 2010

Giuseppe Quinzii
Poeta e scrittore:
pubblicato il terzo volume che completa l'antologia
Da alcuni giorni è arrivato in libreria (a Vasto all’Universal ) l'ultimo volume di Giuseppe Quinzii dedicato al Teatro (2009).
Trattasi del terzo volume curato dal prof. Domenicangelo Litterio che aveva curato anche i primi due libri dedicati alle Poesie (2006) e ai Racconti (2008) dello scrittore e poeta di Celenza
sul Trigno scomparso a soli 57 anni.
I tre libri sono stati raccolti in un elegante cofanetto e completano, un'antologia che raccoglie
il meglio di questo poeta e scrittore che, pur esercitando la professione di avvocato, amava
molto il mondo della letteratura al quale dedicava buona parte del suo tempo.
Molto probabilmente tutto questo materiale sarebbe rimasto nel dimenticatoio se il prof. Domenicangelo Litterio, con un'opera da certosino, non avesse trascritto, con un lungo lavoro
durato quasi venti anni, tutti i manoscritti del Quinzii avuti in visione dagli eredi dello scrittore.
Per saperne di più, il nipote Oscar De Lena ha dedicato al nonno Giuseppe Quinzii il blog:
http://giuseppequinzii-scrittoreepoeta.blogspot.com

dove sono raccolte tutte le informazioni e le notizie di questo valente e finora poco conosciuto scrittore e poeta abruzzese.

stralcio da articolo, a firma Nicola D'Adamo, apparso su www.noivastesi.blogspot.com in data 5 gennaio 2010

Giuseppe Quinzii
Un volume sul personaggio di Celenza sul Trigno
esponente della cultura ottocentesca d'Abruzzo
A Celenza sul Trigno, è nato e vissuto Giuseppe Quinzii (1879-1936), avvocato e fecondo autore, di cui ora si scoprono e pubblicano le opere poetiche. Le ha curate il prof. Domenicangelo Litterio, uno studioso ed autore di storie patrie e demo-etnografiche.
Il primo di una serie di volumi su Giuseppe Quinzii reca l'insegna:
"Giuseppe Quinzii - Opere -1 Poesie" - Casa Editrice Tinari - progettazione grafica Cannarsa - Vasto - 2006.
Il volume comprende, in allegato-omaggio, un CD audio riportante
alcuni testi dell'autore musicati da Giuseppe D'Aloysio, dei quali due interpretati dal soprano Stefania Caccavelle, su progetto discografico dell'Associazione Culturale "Arkadia" Vasto e direzione artistica di Antonio Pellegrini, con il contributo della Regione Abruzzo.
Un libro che è anche la "riscoperta" di un inestimabile giacimento culturale lasciato da Giuseppe Quinzii, un personaggio eclettico vissuto
nel piccolo borgo montano dell'entroterra vastese.
"Un nome che a molti suona sconosciuto - scrive Gianni Oliva nella presentazione - ma che
alla letteratura ha dedicato il sogno di una vita
". "Un personaggio che, sia pure circondato dalle
piccole cose della quotidianità di un piccolo centro
, ha prodotto romanzi, racconti, poesie,
opere teatrali, nel tentativo di consegnare ai posteri un patrimonio da scoprire. Una solitudine
operosa e singolare la sua -
sottolinea Gianni Oliva - senza sfoghi, leggendo e rileggendo, riflettendo, creando per sé et "paucis amicis"".
Per Domenicangelo Litterio, curatore della pubblicazione, quella di Giuseppe Quinzii è una
vocazione essenzialmente "lirica", riferita a questo primo volume che, certamente presuppone anche la stampa delle opere letterarie e teatrali, di cui si è avuto già qualche anticipo nei
quaderni celebrativi del Certame Regionale di Poesia Dialettale, promosso da Elio De Aloysio.
E c'è anche da "scoprire" le composizioni di Giuseppe Quinzii musicate da Giuseppe De Aloysio
e dalla di lui moglie Osvalda Pieri.
Per questo è nostra convinzione che Domenicangelo Litterio, con quella già attenta e diligente operosità e acuto impegno divulgatore, saprà continuare in questa sua iniziativa di promozione culturale dedicata a uno tra i più importanti autori vissuto a cavallo tra il secondo ottocento ed
il primo novecento, come Domenicangelo Litterio ricorda insieme ai nomi di
Domenico Ciampoli, Edoardo Scarfoglio, Giuseppe Mezzanotte, Luigi Anelli, Gaetano Murolo,
la cui formazione culturale è maturata, insieme a quella di Giuseppe Quinzii, nella romantica atmosfera napoletana, e che costituiscono ormai quella schiera di letterati significativi esponenti della cultura abruzzese.
stralcio da art., a firma Giuseppe Catania, apparso su "Il Vastese", mensile d'info. del territorio - n. 9 settembre 2006