Città limitrofa di Vasto
San Salvo: Personaggi
Antonio D'Alfonso, infermiere e poeta
(Loreto Aprutino PE, 1931 - San Salvo, 7 febbraio 2023)

 

Addio al poeta Antonio D’Alfonso

San Salvo è in lutto. Il suo poeta più illustre, Antonio D’Alfonso, è volato in cielo, il
7 febbraio 2023.  Era nato 92 anni fa a Loreto Aprutino PE.
Dopo la terza media cominciò a lavorare da
muratore, poi divenne infermiere e fu assunto dalla SIV (Pilkington, odierna) nel 1967 per l'infermeria di fabbrica. Poco dopo, si trasferì
a San alvo insieme alla sua famiglia.  
Antonio, nel passato, non aveva mai messo insieme due strofe. Un pomeriggio prese la
penna e come un jet riempì di versi poetici,
due pagine di un suo vecchio quaderno di

appunti.
Da quel giorno fatidico non si è mai fermato. 
D’Alfonso ha composto circa 1000 poesie in lingua e nel vernacolo. “L’altalena della Vita” è il
titolo della prima raccolta di poesie. Fonte dell’ispirazione è San Salvo, città dove lui e la sua
famiglia hanno trovato accoglienza favorevole.

Ecco, alcuni versi di una poesia scritta da D'Alfonso:

"Fino all’età di anni trentasei sono vissuto dove sono nato 
 sarà stato il destinonon sapreiSan Salvo come un figlio mi ha adottato.
 Questa città poetica e valente mi ha dato e mi dà benevolenza
 la gentilezza della sua gentemi fa gioire per tanta accoglienza".

Primo posto nei certami di poesia a Pescara, a Vasto, a Casalbordino e a San Salvo; la bacheca
della sua casa è piena di coppe, di targhe e di medaglie. 
Fu insignito del grado onorifico di Cavaliere al merito della Repubblica Italiana.
Grande dolore provò per la morte di sua moglie Enrichetta.
La città di San Salvo è fiera di avere avuto un poeta così grande. Le sue poesie e il suo esempio
di vita rimarranno nella storia della cultura sansalvese. Addio poeta Antonio!

stralcio da art., a firma Michele Molino, apparso su "www.sansalvo.net" - 8 febbraio 2023 e notizie varie sparse - M. S. 02/'23

Antonio D’Alfonso, infermiere e poeta

Antonio D’Alfonso è nato, nel 1931, a Loreto Aprutino PE.
A scuola era molto bravo in italiano; infatti, all’occorrenza, dettava lettere e versi d’amore ai compagni di scuola.
Dopo la terza media, lasciò la scuola e cominciò a lavorare
da muratore. Ma un giorno, gli capitò un grave incidente
sul lavoro, che lo costrinse a desistere. Si mise a studiare
come un forsennato  per diventare infermiere.
Vinse un concorso nel 1967 alla SIV, dove rimase fino al
giorno della pensione. Successivamente, si trasferì a San
Salvo insieme alla moglie Enrichetta e ai figli Gabriele e
Marisa.
Antonio, non aveva mai messo insieme due strofe.
Spesso, durante l’orario di mensa, vedendo i vigili del
fuoco aziendali che mangiavano panini imbottiti, si rese

conto, che la  minestra cambiava giornalmente, mentre il pane non mancava mai.
Un pomeriggio, dopo il tramonto, staccò dal lavoro e tornò in fretta a casa; prese la penna e
cominciò a scrivere. Ecco il testo della prima quartina:
Lu pàne, vere cibbe necessarie,
sciabbenedètte Ddìje ca l’ha date
,
na cosa quase urgente come l’arie,
ma nù ‘nn’ avème mà apprezzate
.
Perciò, lu pane attòcche a tutte quante
nen le sprechème, sta chi lu vulèsse
e pe lu ppane, tanta gente à piante
la fame‘n’ci-à da sta nghe lu prugrèsse!
Da quel giorno fatidico non si è mai fermato.
Le poesie prendono lo spunto dalla realtà circostante: il mare, le colline, il fiume.
Senza le poesie, senza la capacità di sognare - ha affermato D’Alfonso - non ce la farei a vivere.
La poesia è la mia vita. Mi piace molto recitare. Ogni giorno compongo versi, cercando di tramutare in poesia: i ricordi, l’amore, la gioia, la tristezza, il dolore, le persone, i luoghi, gli oggetti reali”.
D’Alfonso preferisce lo schema di rima alternata:
La poesije è belle e belle è state
nasce a lu còre come na surriènte
e nin ci fa scurdà quelle passate
ci fa tante ammirà quelle presente.

E’ andato in pensione dopo circa 26 anni di lavoro da infermiere. Gli dicevano: lu’nfirmìre.
Spesso, si diletta a rievocare con la sua fisarmonica i bellissimi motivi che lui cantava in gioventù.
La città di San Salvo è fiera di avere un poeta come lui. Le sue poesie fanno rivivere sensazioni ed emozioni uniche; per questo merita di essere incoronato con la ghirlanda d’alloro, come i dotti e i grandi poeti del passato.
Era una persona scherzosa e spiritosa, ma il dolore della perdita della persona amata “Enrichetta” ha cambiato irrimediabilmente la sua vita.

stralcio da art., a firma M. Molino, apparso sul periodico "San Salvo" - anno 3 - n. 5 - giugno 2016